Glossario
AUTISMO E DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO
Con il termine “Autismo” vengono comunemente definite alcune sindromi di natura neurobiologica raggruppate sotto la categoria nosologica di “Disturbi generalizzati dello sviluppo” (DGS).I DGS sono caratterizzati da difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale e dalla presenza di comportamenti e interessi ristretti e stereotipati. Accanto a questa triade di sintomi basilari, le persone affette da autismo possono presentare in misura più o meno marcata anche problemi del sonno, di alimentazione, disarmonie motorie, disarmonie nelle abilità cognitive, scarsa autonomia personale e sociale, difficoltà comportamentali, autolesionismo, aggressività. Ad essere assente o fortemente compromesso nell’autismo, è il patrimonio innato di abilità con cui ogni essere umano, ovunque si trovi e al di là di qualsiasi differenza etnica e culturale, riesce ad entrare in contatto con gli altri, ad intuirne bisogni, stati d’animo, aspettative. Molte persone autistiche ad alto funzionamento, cioè con un livello intellettivo e linguistico che permette loro di raccontare del loro autismo, si sono definite “extraterrestri”, proprio per il senso di estraneità e di disorientamento che il mondo basato sulla neuro tipicità provoca in loro.
LA DISPRASSIA
La disprassia è un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi anche nel linguaggio. In neurologia si definisce come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine. La disprassia è una patologia complessa, con complicazioni che vanno dal motorio al cognitivo. Non sempre si ha la compresenza di tutti e due. Il bambino disprassico è difficilmente diagnosticabile in tenera età perché quasi sempre si tende a considerare solo il suo disturbo del linguaggio. Importante è una tempestiva diagnosi che non sempre viene attuata. Alla terapia di un logopedista si deve accompagnare spesso anche quella di uno psicomotricista. I bambini con disprassia hanno quasi sempre problemi di organizzazione spazio-temporale. Sarà difficile per loro organizzarsi quindi nella consequenzialità dei movimenti: per es. vestirsi partendo dalla biancheria intima e dopo maglia e pantaloni. gli individui affetti da disprassia, spesso trovano difficoltà nel mettere in ordine le varie fasi di un raccontoe a trovare i termini.Non che non lo sappiano, ma non trovano dentro di lono la memoria dei vari passaggi. Altre volte si presentano problemi di manualità fine, e movimenti oculari.
LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE
La paralisi cerebrale infantile è un disturbo persistente ma non progressivo della postura e del movimento, dovuto ad alterazioni della funzione cerebrale infantile prima che il sistema nervoso centrale abbia completato il suo sviluppo. si presenta come una patolgia non omogenea che differisce caso in caso dipendentemente dai diversi livelli di gravità. Presenta diversi disturbi associati quali epilessia, disturbi sensoriali (vista e udito), linguistici, di apprendimento, disturbi cognitivi.
RITARDO MENTALE
Nei soggetti affetti da ritardo mentale, il funzionamento intellettivo è significativamente inferiore alla media.
Perché il ritardo sia correttamente diagnosticato, occorre vi siano associate rilevanti difficoltà, che vengono convenzionalmente individuate in alcune delle seguenti aree:
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Comunicazione
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Cura della persona
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Vita in famiglia
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Attività sociali
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Capacità di usare le risorse della comunità
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Autodeterminazione
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Scuola
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Lavoro
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Tempo libero
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Salute
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Sicurezza.
Il ritardo mentale può essere una conseguenza di patologie metaboliche, sindromi genetiche, paralisi cerebrali infantili ecc.